sabato 26 gennaio 2008

Tipologia e morfologia

Tipologia e morfologia

Nel campo della morfologia, sono stati individuati due parametri di riferimento per classificare le lingue: l'indice di sintesi e l'indice di fusione. Il primo indica la propensione di una lingua ad accorpare più morfemi all'interno di una singola parola, mentre il secondo indica la propensione di una lingua a "fondere" morfemi all'interno di una parola.

In base a questi due parametri è possibile classificare le lingue in:

Isolanti: sono lingue in cui il lessico è pressochè monomorfemico, quindi l'indice di sintesi è praticamente nullo, mentre non ha senso parlare di indice di fusione. Un'esempio di lingua isolante è il cinese. Uno degli effetti dell'avere un unico morfema per parola consiste nell'avere parole il cui significato è non lessicale bensì puramente grammaticale (es.: plurale, maschile, determinato, ecc.).

Polisintetiche: sono lingue in cui l'indice di sintesi è massimo, quindi le parole tendono ad essere molto lunghe perchè composte da molti morfemi. La parola quindi può assumere anche la funzione di frase.

Agglutinanti: sono lingue in cui l'indice di fusione è minimo e l'indice di sintesi si attesta su valori medi. In queste lingue le parole possono essere composte da catene, anche lunghe, di morfemi grammaticali in cui ognuno esprime un determinato significato funzionale. Ad esempio, in turco, abbiamo:

adam: uomo
adam-lar: uomini
adam-lar-a: agli uomini

Fusive: sono lingue in cui si ha il massimo indice di fusione. Conseguentemente l'indice di sintesi si attesta su valori bassi o molto bassi, infatti l'elevato numero di morfemi ricopre praticamente l'intera gamma di funzioni grammaticali e non si presenta quindi la necessità di concatenare i morfemi. Ad esempio, in italiano, se vogliamo ottenere la forma femminile e plurale di gatto dobbiamo ricercare il morfema grammaticale che contenga l'informazione FEMMINILE+PLURALE e quindi -e > gatte.

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